Legge 104/1992: giusta causa di licenziamento per chi ha necessità di riposarsi e preferisce restare a casa piuttosto che aiutare il parente con la disabilità.
Se da un lato non è possibile sfruttare i permessi della legge 104 (quelli riconosciuti a chi assiste un familiare disabile) per andare al mare, fare vacanza o il ponte dalle ferie, non si può neanche restare a casa in panciolle. Viene licenziato il dipendente che usa i permessi 104 per riposarsi. A dirlo è la Cassazione (sentenza n. 18411/19).
La pronuncia sdogana un altro importante principio: fa bene il datore di lavoro a usare gli investigatori privati per smascherare il lavoratore infedele. Gli 007 possono infatti pedinarlo, appostarsi sotto casa e controllarne le mosse purché non invadano la privacy del suo domicilio.
L’interpretazione non è nuova. Originale è però la vicenda. Se, infatti, negli altri episodi di licenziamento per abusi della legge 104, il dipendente si è sempre fatto sorprendere dagli investigatori fuori di casa, intento a svolgere commissioni personali, shopping, attività sportive o, in alcuni casi, in un night club, in questa vicenda il soggetto era rimasto sul divano a riposarsi piuttosto che andare a casa della zia disabile, della quale doveva prendersi cura. Stanco dopo una settimana di lavoro e, probabilmente, anche per l’assistenza prestata alla familiare con l’handicap, il dipendente aveva deciso di dedicare qualche ora in più al sonno e alla tv. Comportamento però ritenuto illegittimo dalla Cassazione secondo cui si può licenziare in tronco, per giusta causa, il dipendente che sfrutta i permessi 104 per riposarsi.
Decisiva è stata la testimonianza degli investigatori appostatisi sotto le abitazioni dell’incolpato e della parente. E tale condotta, non c’è che dire, mina ai fondamenti del rapporto di lavoro basato sulla fiducia. Pesa il disvalore etico e sociale della condotta che compromette in modo irrimediabile il rapporto di fiducia con il datore.
l dipendente non può quindi usare i permessi per finalità diverse rispetto a quelle previste dalla legge. E se anche per i permessi retribuiti previsti dalla legge 104 non è necessario passare tutte le 24 ore con il familiare bisognoso, buona parte della giornata deve essere comune rivolta a tale scopo.
Ultimo aspetto da non sottovalutare: per la Cassazione bastano anche due soli episodi per giustificare il licenziamento immediato. L’uomo aveva abusato dei permessi per ben due giorni, non muovendosi da casa fra le 6,30 e le 21, senza invece andare ad aiutare la zia anziana.
FONTE: https://www.laleggepertutti.it/292155_permessi-104-si-al-licenziamento-per-chi-si-riposa-a-casa